Cappellino e "giri" di vita

Ho disfatto il cappellino per l'ennesima volta...non capivo cosa non andava. Sono andata a trovare la mia zia tuttofare che mi ha detto: "non devi seguire il modello pedissequamente, devi improvvisare al momento, adattare i giri al tuo lavoro".
Ecco perché questo post si chiama così!
I "giri" di maglia sul mio cappellino sono stati il pretesto per un insegnamento di vita.
Allora mi sorge una riflessione...da bambini abbiamo bisogno di regole che passiamo nell'adolescenza ad infrangere. Ora, nell'età "matura", l'età in cui siamo noi a darle, scopro che la vita è improvvisazione.
Una volta che queste leggi di vita sono radicate in noi e ci costituiscono a tal punto che neppure ci rendiamo conto di seguirle e e crediamo di poter controllare tutto allora... quello è il momento, e per me lo è stato ieri.
Ecco: ieri ho scoperto che mi illudevo che con il modello sarebbe andato tutto bene e sarei riuscita a confezionare il mio cappellino, ma non può essere tutto controllato. La vita è così, sfugge ad ogni previsione ad ogni controllo.
Non so se sono riuscita a spiegarmi, per me però in un attimo tutto era chiaro.
Per l'uncinetto è così...una volta che hai imparato i vari punti, i giri, le riduzioni le diminuzioni puoi, devi, improvvisare. Per la vita... ora che ho la tecnica (le regole) posso avventurarmi, nei mie "giri" di vita perché riuscirò a districarmi senza che nessuno mi faccia vedere la strada.

Pensiero intricato...? Spero mi sia fatta capire!
Comunque il cappellino è finito.
Ecco la foto (bruttissima, fatta con il telefonino!!!)cappellino, mei tai, e giacchino per Paolo.